12 dic 2014

L'isola di miele



Possiamo dire che ogni posto è uguale ad un colore. Sempre c’è qualche sfumatura che vi domina, e dove non guadreremo e qualsiasi momento volessimo cogliere, quel colore ci sarà sempre. Ragionando in questo modo,  oso sostenere che il colore della Sicilia è quello di miele.


il colore del paesaggio siciliano - il color miele

A dire il vero il miele non c’entra, non l’ho mangiato in Sicilia, anche se forse dovrei farlo. Però chiunque almeno una volta abbia occasione di visitare quell’isola, sa, che il sole  e il tramonto di là, non è come quelli delle altre parti d’Italia. Secondo me il sole siciliano sorge e tramonta al colore di miele, aveva e ha il colore di miele. Quando alla fine della giornata il sole sparisce verso l’orizzonte, può sembrare che ci abbraccia con una coperta calda, e quando essa sparisce sentiamo sulla nostra schiena una raffica di vento che tira dall’est.


La terra siciliana. Le sfumature del verde di là vengono rappresentate soprattutto dagli alberi d’olivo. Lunghe file di essi, come le foreste appena piantate. Tutto il resto ha il colore di miele. La carta geografica sulla quale la Sicilia è di colore di sabbia, non è tanto lontana dalla verità, il che si vede chiaramente dalle colline locali: la terra siciliana è la terra di colore miele.

 La sabbia delle spiagge siciliane. Riscaldata dal sole riflette i suoi raggi e ci infastidisce gli occhi. La sabbia siciliana è così fine che quasi non ci irrita i piedi. E mo, non è gialla, è mielata. Qualcuno potrebbe chiedere, ma che colore è? Quella più bella, più profonda tonalità di giallo. Lo paragonerei a quello dell’ambra ma…. Sì, è pure quella più bella sfumatura di giallo-arancione.

I vicoli di Mineo


Carattere siciliano, ovvero quale?

In cosa consiste il vero carattere della Sicilia? In quello in cui nella maggior parte dei posti, ovvero nell’invisibile. Seguendo una mia vecchia abitudine propongo abbandonare l’itinerario classico per raggiungere i posti meno conosciuti. La Sicilia centrale viene formata soprattutto dai paesi pittoreschi costruiti sulle colline. Vi troveremo tutto quello di cui ho scritto all’inizio, ovvero i colori della Sicilia e, cosiddetta l’anima del luogo (sotto questo termine intendo la verità del luogo e della gente, la quale non troveremo nei grandi centri turistici, la vicinanza della storia che parla attraverso le mura, e l’aria vera e propria del luogo stesso). Numerose chiese costruite nell’arco dei secoli, piccole piazze dove gli abitanti subito capiranno che non sei di là, perché uno degli elementi caratteristici dei piccoli paesi è il fatto che tutti si conoscono. Tutti sanno da chi andare per comprare la frutta fresca, chi gestisce il negozio di passamaneria e chi vende i gioielli. Quando andrete alla passmaneria e chiederete 15 bottoni, il signore dietro il bancone prenderà, con la sua mano affaticata, „a occhio” una manciata di bottoni da un sacchetto e li mettera’ sul tavolo. E quando lo chiederete di contarli, vi sorprendete che veramente e’ riuscito a prenderne 15.Possiamo godere una vera e propria italianità, così diversa e nello stesso tempo così familiare. 

Uno di questi posti è Mineo, a cui ci porta una strada serpeggiante, la quale seguando, sentiamo un piacevole dondolare. Da questo paese si stende un bel panorama sulle vicinanze, e con una buona visibilità, anche sull’Etna. Inoltre nelle prossimità del paese si trova il Centro di accoglienza per richiedenti asilo. Sono soprattutto i clandestini arrivati in Sicilia in cerca di rifugio. Una volta alla settimana un gruppo di loro va al supermercato di Mineo, caricando sul carrello l’80% degli articoli per poi venderli al Centro. Gli abitanti arrotano i denti, dicendo che quelli ricevono i buoni per le sigarette ed il pranzo e invece per i giovani italiani non c’è il lavoro. Poi scuotono le spalle e tornano ai propri impegni. “Se qua vicino ci fosse il mare, sapete quanto famoso diventerebbe questo posto?”, dicono.

Cosa vale la pena vedere?

Una curiosità della quale si parla raramente è il paese Enna, noto soprattutto per essere il più alto d’Italia capoluogo di provincia. Inoltre Enna viene chiamata l’ombelico della Sicilia ( visto che si trova proprio nel centro geografico dell’isola), e il Belvedere della Sicilia, per le vedute panoramiche meravigliose in tutte le direzioni, anche se ,secondo me, è il tratto caratteristico della maggior parte dei paesi vicini. Enna è collocata più in altro rispetto alle zone vicine, il che a volte si nota durante il viaggio. Quando piove, nelle sue vicinanze la temperatura cala addirittura di 10 gradi.


Invece il posto che dovrebbe essere visitato da tutti coloro che si considerano gli amanti dei prodotti dell’artigianato siciliano è Caltagirone. E' un paese anche costruito sulla collina, dominando il paesaggio. Caltagirone è nota soprattutto delle ceramiche, le quali si possono ammirare nel museo locale (Museo della Ceramica di Caltagirone)  che offre ai visitatori una vasta visione della storia dell’arte della ceramica,  partendo dal IV secolo a.C. fino ai nostri tempi. Però non è finita qua, perché a dire la verità tutto il paese è decorato con della ceramica, i cui elementi non sfuggiranno ad un occhio attento. Oltre alla ceramica, a Caltagirone troveremo anche il Museo dei Pupi Siciliani, che dispone una collezione di oltre 70 soggetti di diverse dimensioni (da 1,20 a 1,45 metri).





Stranamente, in Sicilia scoprivo  i tratti arabi di essa. Secoli fa la Sicilia fu sotto il dominio degli arabi, i quali, oltre all'influsso sugli stili archittetonici, portarono con sé anche le novità culinarie, le quali col tempo diventarono gli elementi fissi della cucina italiana (p.es. la pasta).  Per l’isola del miele allungavano la propria mano anche gli spagnoli, i cui influsso ho sentito anche nel dialetto locale (almeno nelle zone da me visitate). Forse fra poco risuoneranno le voci dicendo che sparo le bugie e la Sicilia è più italiana che altre regioni della Penisola. E certo, che è italiana. Ogni regione d’Italia è unica e ha qualcosa del proprio che non troveremo nelle altre regioni. Credo che il mondo non ha solo un volto, visto che ogni suo volto è uguale allo sguardo di un individuo. In altre parole la realtà è neutrale, e sono soprattutto gli attivi  osservatori di essa, ovvero noi stessi a darle il proprio sapore ed il proprio carattere. 

I tramonti siciliani

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