27 feb 2015

Troppa Toscana?


Quando domando a qualcuno „quale luogo ti viene in mente se ti chiedo dell’Italia?”, la risposta più frequente è la Toscana. Toscana in generale, come se tutti i posti della regione fossero uguali. Le “campagne italiane” incantevoli, i colorati campi spirali, i lunghi viali lungo i quali crescono gli alberi, le olive, il vino e le gite spensierate in vespa. L’idillio, in altre parole. Se girando nella libreria arriveremo alla sezione della letteratura straniera, sicuramente troveremo almeno 3 libri di diversi autori (di solito autrici) intitolate “Le vigne in Toscana”, “La mia Toscana”, “Villetta in Toscana” ecc. (i titoli li ho inventati da sola in questo momento, ma sono sicura che almeno uno di essi esite davvero).  Tempo fa alcuni libri simili sono finiti nelle mie mani, per curiosità. Quella non è una letteratura alta, però leggera e piacevole, proprio come una diffusa immagine della Toscana. In questo modo ho trovato anche un libro di Dario Castagno “Troppo sole della Toscana” (“Too much tuscan sun”), che mi ha incuriosito con il proprio titolo e perché mostrava lo stesso del mio interesse  dell’autore (cresciuto in Toscana) verso il fenomeno della regione e della folla dei romanzi (spesso autobiografici) che descrivono la vita degli autori tra le vigne e le case ristrutturate. La risposta, purtroppo non l’ho trovata, però non tanto tempo dopo si è presentata l’occassione di convincermene sulla propria pelle. E ci sono andata. Allora che cosa la Toscana ha di speciale che attrae i turisti stranieri, i quali a volte decidono addirittura di trasferirci? Se ricordo bene, Toscana è una regione in cui la durata media della vita è più alta d’Italia. Non garantisco le scoperte mozzafiato ma sicuramente cercherò di avvicinarVi un vero, in quanto ne sarò in grado, immagine della Toscana.

Ovviamente oltre a Firenze, una delle perle della Toscana è Arezzo.  La città fondata dagli etruschi, in seguito una delle colonie romane. Sicuramente ricordate la piazza sulla quale Roberto Benigni nel film “Vita è bella” grida “buongiorno principessa!”, essa è la Piazza Grande di Arezzo di una superficie un po’ inclinata verso il sud, sulla quale troveremo un pozzo di pietra. La piazza è circondata dai palazzi che le danno un carattere particolare visto che ognuna di esse è diversa. Inoltre nelle vicinanze si trova la chiesa Santa Maria della Pieve, alla quale possiamo entrare dal corso Italia. I primi documenti nei quali viene menzionata risalgono al XI secolo, intorno al quale viene datata anche la propria costruzione. La chiesa è considerata una delle più belle della Toscana e presenta una facciata di quattro piani. Però la cattedrale principale della città è quella situata nella Piazza Duomo, Cattedrale dei Santi Pietro e Donato, costruita tra XIII e XIV secolo. Edificata in un severo stile gotico, meraviglia della sua grandezza. La propria facciata è decorata solamente da un rosone e le statue di Gesù e santi Pietro e Donato. Nelle vicinanze della cattedrale, sulla collina di San Donato, è collocata la Fortezza Medicea, un esempio dell’archittetura difensiva del XV secolo. È possibile visitarla, io non ci sono riuscita ma Voi se ne troverete tempo ve lo consiglio :) Nelle prossimità troveremo anche il Parco della Fortezza Medicea da cui si estende il panorama della terra toscana. In questo momento vale la pena porsi la domanda (e forse trovare la risposta) che cosa la Toscana ha di speciale che ruba il cuore a migliaia di turisti e viaggiatori :)


Che cos’altro possiamo vedere ad Arezzo? In via XX settembre si trova la Casa Vasari, ovvero il palazzo con il giardino che una volta era la residenza di uno dei più grandi pittori, architetti e storici d’arte italiani, Giorgio Vasari. Inoltre vale la pena sapere che Vasari è anche l’autore di un enorme libro (che ho potuto leggere anch’io durante gli studi) che in realtà è la prima opera che descrive le vite e le creazioni dei più grandi pittori, scultori e architetti italiani. Nella sua opera Vasari descrive l’arte italiana da Cimabue fino a Michelangelo Buonarotti (la cui morte significa per Vasari la fine di un’epoca importante nella storia dell’arte). “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori et architettori” è un’opera interessante visto che oltre alla descrizione dei capolavori, l’autore si concentra anche sulla vita degli artisti e sulla loro relazione con i propri maestri, i cui insegnamenti li hanno portati alla gloria.
Un’altra curiosità sarà il fatto che Arezzo è una città di una superficie inclinata (come ho già menzionato prima), allora le passeggiate in centro è un continuo salire e scendere. Se desiderate prendere un caffè “cinematografico”, dirigetevi in Piazza San Francesco dove troverete una caffetteria Vita bella.


Anghiari
Pochi chilometri da Arezzo è situato un paesino Anghiari, chiamato uno dei borghi più belli d’Italia, e senza dubbi è un posto meno conosciuto che merita di essere visitato. Collocato su una collina pittoresca, ricorda i tempi medievali e una famosa battaglia, che ebbe luogo nel 1440 fra Frienze, Santa Sede e Milano. Siccome il centro del paese si trova in cima della collina, per arrivarci è possibile usare l’ascensore che si trova ai piedi di essa, vicino al parcheggio.  A Anghiari troveremo tra l’altro il Museo delle tradizioni popolari situato in Palazzo Taglieschi, il Museo delle memorie e del paesaggio nella terra di Aghiari, nonché il Museo della Battaglia. Io ho dovuto limitare la mia visita alla passeggiata (visto che era il 1 gennaio). L’atmosfera che mi accompagnava, assomigliava un po’ a quella che possiamo ritrovare passeggiando a San Marino, cioè piuttosto medievale. Le mura pesanti ci danno l’illusione di essere chiusi in un cassone di ottone, dal quale una volta affacciati possiamo ammirare di nuovo il paesaggio toscano, il quale, malgrado le apparenze è piuttosto diverso da quello che ho potuto ammirare dal parco della Fortezza Medicea. Il grigiore di quel giorno e delle strade serpeggianti favoriva la serietà e le prime conclusioni riguardanti il paesaggio. Ed esso sicuramente non è banale e non è ripetibile, ed il silenzio e l’assenza del qualsiasi movimento (soprattutto quello turistico) visto il primo giorno dell’anno, hanno ancora di più messo in evideza quella sensazione.  In questo modo abbatto il primo stereotipo della ripetibilità della Toscana.
Uno dei vicoli a Anghiari.


Allora gli altri stereotipi sulla Toscana sono veri? Sicuramente questa regione ti fa rilassare. Secondo me, se avete mai immaginato una campagna italiana, quelle che vedrete in Toscana certamente accontenteranno la vostra immaginazione. Tuttavia, siccome è il primo post che tocca questo argomento, ed io conosco ancora troppo poco la Toscana per poter esprimermi in modo ragionevole, lascio la questione, per ora, irrisolta. Però la serie delle riflessioni toscane considero aperta, il che sarà un buon motivo di intraprendere il viaggio e ritornarci per conoscere meglio il paese delle olive, delle vigne e dei lunghi viali, e per scoprire se tutto quello che scrivono è vero. E vi consiglio di fare lo stesso, visto che credo che come ogni luogo, così anche la Toscana, a ognuno di noi dia una risposta diversa. E vale la pena scoprire quale :)


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