10 mar 2015

Bologna (non) banale


Cosa c’è di bello a Bologna? Una volta ho sentito dire che sembra medievale. Beh, un tratto caratteristico delle vecchie città, e in un certo senso un loro vantaggio, è che ricordano i tempi lontani ed oscuri, in cui possiamo specchiarci, dando un’occhiata negli angoli bui. Bologna non è romantica, né alla moda, ed a prima vista non ci fa pensare a niente di particolare. Sembra più carina in pieno sole, durante le tranquille passeggiate e secondo alcuni anche di notte prima delle feste natalizie.

Misto di culture e  storia sotterranea

Bologna è un misto di culture e lingue. Il cameriere nella caffeteria accanto è greco, il bar all’angolo è gestito dai cinesi, e di fronte si trovano due negozi alimentari “dai pachistani allegri”. La città ospita una folla di studenti stranieri, dopo la cui partenza, d’estate,  la città sembra vuota e tranquilla. Gli studenti vengono sostituiti dai turisti, attratti dalla misteriosità dell’Emilia-Romagna non scoperta.

Di sera, tornando a casa finalmente ho deciso di avvicinarmi alle rovine che ricordano i duri tempi del Medioevo. Là, ai piedi delle mura il mondo cade un metro sotto di me. Mi devo chinare, guardando ingiù per poter vedere le rovine dei canali. Le mura coperte di muschio, un po’  bucate, si appoggiano fortemente sul suolo, il quale è quasi coperto da quello sul quale ora camminiamo. Similmente è vicino alla Porta Galliera. Recintato con una piccola barriera un grande scavo della storia, in cui si nascondono le vecchie mura della città, è circondato da una parte dall’asfalto e dall’altra dal calcestruzzo del marciapiede. Per un attimo mi chiedo se con il passare di secoli, veniamo coperti dalla polvere come gli oggetti dimenticati, non usati, e per quanto tempo ancora ci innalzeremo insù come un’ellittica torre di Babele.




Abbronzatura, kebab e cultura

La primavera di solito è fresca e l’estate è afosa. Con l’arrivo del gran caldo, la gente si reca verso il verde per respirare con un’aria di una minore concentrazione dello smog. Uno di quei posti ai quali si reca la folla primaverile e estiva sono i Giardini Margherita, collocati al sud della città. I giardini, che contano 136 anni di storia, occupano quasi 26 ettari del verde e un lago artificiale. Ogni tanto troveremo  i parchi giochi, le coppie si abbronzano, stando a parlare estesi al sole, i bambini mangiano i gelati, i cani corrono sguinzagliati e le famiglie comprano i fiori alle bancharelle “tutto per il tuo giardino ed il balcone” messe lungo i vialetti. Di notte i giardini rimbombano di tutti i tipi della musica di oggi. Ci si trova un club-dicoteca, frequentata da giovani attratti da un posto da divertirsi collocato parzialmente all’aria aperta e fresca.  Fuori, a portata di mano ai festeggiatori affamati aspetta un autonegozio di kebab.



Il clima italiano favorisce le feste e gli eventi all’aperto. I muri dei palazzi bolognesi riscaldati dal sole, di notte liberano quel calore pulsante, il quale, volando tra le strade si scontra con una raffica di vento, dando un atteso sollievo ai corpi sudati. D’estate, la Piazza Maggiore di Bologna si trasforma in una sala di cinema, e chiunque passi può godersi del film. L’evento “Il Cinema Ritrovato” organizzato dalla Cineteca bolognese è una rassegna dei film non solo italiani, ha luogo ogni anno a partire dal 1986. L’obiettivo del cinema ritrovato è la presentazione dei film poco conosciuti e degni di nota. L’evento rallegra l’anima della cinematografia. Vale la pena cambiare la destinazione della propria passeggiata, fermandosi un attimo. Le sedie di plastica collocate in piazza specialmente per quest occasione sono ormai tutte occupate ma questo non fa scoraggiare nessuno. C’è chi è seduto sul proprio zaino, sotto un portico o semplicemente sulla terra. Alla fine il marciapiede libera lo stesso calore che i muri dei palazzi.


Oggi si mangia sulla strada

D’estate i ristoranti "si trasferiscono" fuori, sulle strade. Ad agosto, quando nell’aria si sentiva una tensione del Ferragosto quasi arrivato ed un certo <<non-vedo-l’ora>> , quando gli studenti partono e la città sembra finalmente stiracchiarsi liberamente, si può contare su una cena sotto le stelle. Non so se sempre e dappertutto ma sicuramente l’estate scorsa i tavoli di due ristoranti e di due caffetterie si sono incontrate in via Mascarella, chiusa parzialmente per le macchine per questa occasione. Si poteva godere di una cena sotto il cielo bolognese, e poteva capitare che tu e i tuoi amici mangiavate in due ristoranti diversi, anche se seduti vicino. Nelle vicinanze, tranquillamente suonava un signore, che dopo un attimo ha trovato anche il coraggio di cantare. È facile trasformare “il solito” in “non” e garantirsi una sera di vacanza nella propria strada.




Allora perché ci piace Bologna? Per la propria semplicità. Per il fatto che non è così bella come lo immaginavamo. Per quello che non ci fa pensare a niente, ed a niente assomiglia. Non banale, e  da ricordare. Ci fa capire che l’Italia non è solo il turismo, Dante, monumenti ed i pavimenti tirati a lucido. È anche un uomo che ti chiede di comprargli un caffè e una polvere densa delle strade non tanto pulite. E Bologna è semplicemente una città in cui si vive. 


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