Ravenna, la possiamo conoscere camminando lungo i lunghi viali, pieni di
motorini rumorosi che lasciano dietro di sé l'odore di gas di scarico; camminando lungo le stradine dove risuonano i suoni di conversazioni e dove si sente un profumo di un caffè
appena fatto. Seduti in una caffetteria vicino alla finestra, possiamo
diventare un pigro osservatore, mordere delicatamente il cucchiaino come se
fosse una matita e guardare il mondo fuori la finestra. Poi,
arriva un momento di delusione e riflessione che le città che visitiamo sono
soprattutto un insieme delle faccende quotidiane, un centro fatto di asfalto in
cui la vita pulsa nel ritmo di mandare una lettera, pagare le bollette, nel
tempo di arrivare in autobus o in macchina al lavoro e poi a casa. Annuiamo
sulla comprensione dello stato delle cose e sentiamo un certo sollievo quando
ci rendiamo conto che, mordendo il cucchiaino e poi camminando lungho i viali,
facciamo parte di questo centro pulsante e per un attimo, un’ora o per un
giorno possiamo condividere con esso la quotidianità.
Lo stato di beatitudine ed i gelati al melone
Siamo entrati in una piazza rumorosa, dove i gruppi di persone stavano
cercando un po’ di ombra. Alcuni, assorti nella conversazione, si nascondevano
sotto gli ombrelloni dei ristoranti, altri si appoggiavano con ostentata
noncuranza alla propria bici, ed ancora altri riposavano seduti in caffetterie.
Insieme all’aumento delle temperature, tutti cominciano a rallentare il passo,
quasi scivolando sui marciapiedi caldi, immersi nei propri pensieri quasi si
sciolgono nello stato di beatitudine estiva. I weekend sono una garanzia di una
„santa pace”, soprattutto quando il Ferragosto si sta avvicinando con dei passi
enormi insieme ad una promessa di un riposo meritato. Camminiamo piano,
strascicando i piedi verso una scritta vivida „gelati”, e nel momento di
indecisione tra il gusto di melone e di limone noto che il sole mi ha già
lasciato un segno di maglietta sulla spalla. Acconsentisco alla trasformazione
in zebra e decido di prendere il melone.
Riflessioni sulla storia
Sotto la quotidianità si nasconde però la storia, della quale ci ricordano
le tavole di pietra sui muri, e le rimanenze degli affreschi e dipinti sui
muri, oggi ingrigiti, fessurati e sporchi, a quei tempi invece allegravano gli
occhi degli esteti. Le opere d’arte create come il risultato del lavoro delle
mani umane, sono protette da una piccola barriera di metallo con una scritta:
“non sedersi sopra, non toccare” in quattro lingue, in caso se in una non
l’avremmo capito.
Per strada si fanno sentire soprattutto i turisti che parlano inglese,
decisi di scoprire gli itinerari di una Emilia-Romagna non tanto conosciuta. Si
fermano, con una guida in mano, ed immersi nei propri pensieri ammirano la
monumentalità della Basilica di San Francesco. „Sì, sì...... fa troppo caldo”,
dicono abbassando finalmente la testa e un attimo dopo si rivolgono a noi: “Ci
fate una foto?”. Facciamo, cioè piuttosto la faccio io, dopo di ciò torno a
mangiare il mio gelato.
I passi di tutti i turisti si dirigono verso la via Dante Alighieri, dove
il presente si incontra con la storia della letteratura. „Ecco la tomba di
Dante”, dice una signora a suo figlio in età scolare. Il ragazzino ci riflette
e annuisce. „E’ colui che amava Beatrice?”. Sì, lo stesso che fece un viaggio
nell’aldilà e capì. All’entrata della cappella in un breve attimo si crea una
fila. Fuori si vedono le illuminazioni dei flash che illuminano la lapide di
marmo davanti al quale stanno i fortunati che sono riusciti ad entrarci. Dentro
c’è spazio solo per 4 persone che stanno molto strette, e poi quando vogliono
uscire, devono strofinarsi alle altre persone, volenterose di riflettere e
stare in silenzio davanti alla lapide.
Al mare a piedi
D’estate, quando addirittura gli interni delle chiese cominciano a prendere
caldo dalle strade, si può cercare l’aiuto ad una vicina costa del Mar
Adriatico. Marina di Ravenna è un altro dei piccoli paesi di mare ai quali è
facile arrivare e soprattutto volentieri durante le giornate afose.
Direttamente dal centro di Ravenna vanno gli autobus che ci porteranno a Marina
ovvero in spiaggia.
Saliamo. Davanti a noi si siede una donna robusta con il figlio. Nella mano
tiene una borsa e sulla spalla un’altra più grande. Piano piano, con ogni
fermata l’autobus si riempie soprattutto di persone che evidentemente vanno al
mare. Lo zaino di uno di loro dondola sulle sue spalle magre e facendo un suono
di uno sguazzare d’acqua nella bottiglia. Quasi scivoliamo lungo una lunga via
Trieste, guardo alla finestra e cado in un piacevole trance.
„Scendiamo”, sento all’improvviso. Un gruppo di giovani in costumi da bagno
è sceso quasi saltando dall’autobus, e con loro la donna robusta con il figlio.
Noi restiamo, indecisi. E’ già? Ci guardiamo, un po’ stancati dal sole. E’
stata la nostra prima gita alla costa di Ravenna, quindi solo quando ci siamo
fermati alla prossima fermata, non tanto sicuri di aver preso una decisione
giusta, scendiamo insieme alla folla. L’autobus incomincia la corsa, quasi come
una cavallo arrabbiato, facendo volare la polvere delle strade. Solo quando
essa cade, e i singoli edifici restano dietro alle nostre spalle, ci rendiamo
conto che non precisamente qui abbiamo dovuto mettere i nostri piedi.
Ci sentiamo un po’ divertiti e un po’ strani e, una volta all’ombra ed una
volta al sole, abbiamo deciso di farci una camminata fino alla Marina. Un
piccolo errore è risultato una passeggiata di 6 km. Nell’aria si sentiva un
fresco odore degli alberi, e dall’altra parte una timida brezza di mare. Mentre
ci avvicinavamo alla nostra destinazione, la freschezza di una piccola foresta
è stata sostituita dalle file di ristoranti, negozi e piccoli alberghi. Una
volta arrivati alla Marina ci siamo nascosti in un bar con una spremuta di
arancia fresca. Quanto Rimini sembra adeguarsi alle aspettative dei turisti,
Marina di Ravenna non ti lascia meravigliato. Da una parte si estendono gli
hotel a forma di quadrato, gli appartamenti in affitto e dall’altra i bar
colorati che di notte si trasformano nelle discoteche. Un lungo molo divide la
spiaggia dal porto pieno di barche e yacht come se fossero i cubi del gioco
Tetris. Le pietre, grandi e piatte, sembrano un posto ideale per un attimo di
riposo e per godersi del sole. Alla linea d’acqua le pietre sono coperte con
delle piante marine scivolose che dondolano leggermente con le onde. Le spiagge
su tutta la lunghezza sono decorate con dei castelli di sabbia con intorno un
buon sistema irrigatorio. Solamente il porto si nasconde graziosamente, coperto
con l’ombra del tramonto.
Curiosità e informazioni pratiche:
- Ravenna è una città situata nella regione dell’Emilia-Romagna, circa 70 km da Bologna,
- la città è conosciuta soprattutto dei mosaici. Camminando attraverso il
centro vale la pena notare le targhe stradali decorate con dei motivi colorati,
- Ravenna è una città-amica delle donne, di cosa ci ricordano i mosaici a
forma rettangolare appese davanti ad alcuni ristoranti o davanti alle case
private. Di cosa si tratta? L’iniziativa ed l’idea sono della Linea Rosa,
associazione contro la violenza alle donne. Il progetto ha unito gli artisti
della città che in gesto di solidarietà con le donne violentate, hanno creato
quelle piccole opere d’arte. Chiunque volesse acquistare un mosaico, dovrebbe poi
appenderlo davanti alla propria casa o davanti al locale gestito. In questo
modo, tutta Ravenna protesta contro la violenza alle donne, e tutte le donne
che visitano la città possono sentirsi uniche e come se avessero ricevuto in
regalo una simbolica rosa,
- i monumenti che vale la pena visitare una volta arrivati a Ravenna, sono:
a. Mausoleo di Galla Placidia: il mausoleo fu costruito nella prima metà
del V secolo per la figlia dell’imperatore Teodosio I. Attualmente fa parte del
Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO,
b. Basilica di San Vitale, costruita nel 548 a forma ottagonale, insieme al
mausoleo di Galla Placidia fa parte del Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
L’interno della chiesa è decorato con dei mosaici che rappresentano
l’imperatore Giustiniano e con degli affreschi che rappresentano delle scene
del Vecchio Testamento,
c. La tomba di Dante Alighieri vicino alla Basilica di San Francesco. La
cappella fu costruita alla fine del XVIII secolo dal progetto dell’architetto
Camillo Morigia sopra la tomba del poeta risalente al XIV.
*dove mangiare:
- Osteria dei Battibecchi in via della Tesoreria Vecchia. Nascosta un un
angolo tranquillo, poco appariscente, dall’esterno non attira specialmente però
vale la pena entrarci. I piatti sia regionali sia locali, buoni e freschi, da
consigliare soprattutto il pesto di rucola. http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187806-d1458175-Reviews-Osteria_Dei_Battibecchi-Ravenna_Province_of_Ravenna_Emilia_Romagna.html
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