8 ago 2015

Mosaici, melone e rose



Ravenna, la possiamo conoscere camminando lungo i lunghi viali, pieni di motorini rumorosi che lasciano dietro di sé l'odore di gas di scarico; camminando lungo le stradine dove risuonano i suoni di conversazioni e dove si sente un profumo di un caffè appena fatto. Seduti in una caffetteria vicino alla finestra, possiamo diventare un pigro osservatore, mordere delicatamente il cucchiaino come se fosse una matita e guardare il mondo fuori la finestra. Poi, arriva un momento di delusione e riflessione che le città che visitiamo sono soprattutto un insieme delle faccende quotidiane, un centro fatto di asfalto in cui la vita pulsa nel ritmo di mandare una lettera, pagare le bollette, nel tempo di arrivare in autobus o in macchina al lavoro e poi a casa. Annuiamo sulla comprensione dello stato delle cose e sentiamo un certo sollievo quando ci rendiamo conto che, mordendo il cucchiaino e poi camminando lungho i viali, facciamo parte di questo centro pulsante e per un attimo, un’ora o per un giorno possiamo condividere con esso la quotidianità.


Lo stato di beatitudine ed i gelati al melone

Siamo entrati in una piazza rumorosa, dove i gruppi di persone stavano cercando un po’ di ombra. Alcuni, assorti nella conversazione, si nascondevano sotto gli ombrelloni dei ristoranti, altri si appoggiavano con ostentata noncuranza alla propria bici, ed ancora altri riposavano seduti in caffetterie. Insieme all’aumento delle temperature, tutti cominciano a rallentare il passo, quasi scivolando sui marciapiedi caldi, immersi nei propri pensieri quasi si sciolgono nello stato di beatitudine estiva. I weekend sono una garanzia di una „santa pace”, soprattutto quando il Ferragosto si sta avvicinando con dei passi enormi insieme ad una promessa di un riposo meritato. Camminiamo piano, strascicando i piedi verso una scritta vivida „gelati”, e nel momento di indecisione tra il gusto di melone e di limone noto che il sole mi ha già lasciato un segno di maglietta sulla spalla. Acconsentisco alla trasformazione in zebra e decido di prendere il melone.







Riflessioni sulla storia

Sotto la quotidianità si nasconde però la storia, della quale ci ricordano le tavole di pietra sui muri, e le rimanenze degli affreschi e dipinti sui muri, oggi ingrigiti, fessurati e sporchi, a quei tempi invece allegravano gli occhi degli esteti. Le opere d’arte create come il risultato del lavoro delle mani umane, sono protette da una piccola barriera di metallo con una scritta: “non sedersi sopra, non toccare” in quattro lingue, in caso se in una non l’avremmo capito. 

Per strada si fanno sentire soprattutto i turisti che parlano inglese, decisi di scoprire gli itinerari di una Emilia-Romagna non tanto conosciuta. Si fermano, con una guida in mano, ed immersi nei propri pensieri ammirano la monumentalità della Basilica di San Francesco. „Sì, sì...... fa troppo caldo”, dicono abbassando finalmente la testa e un attimo dopo si rivolgono a noi: “Ci fate una foto?”. Facciamo, cioè piuttosto la faccio io, dopo di ciò torno a mangiare il mio gelato.

I passi di tutti i turisti si dirigono verso la via Dante Alighieri, dove il presente si incontra con la storia della letteratura. „Ecco la tomba di Dante”, dice una signora a suo figlio in età scolare. Il ragazzino ci riflette e annuisce. „E’ colui che amava Beatrice?”. Sì, lo stesso che fece un viaggio nell’aldilà e capì. All’entrata della cappella in un breve attimo si crea una fila. Fuori si vedono le illuminazioni dei flash che illuminano la lapide di marmo davanti al quale stanno i fortunati che sono riusciti ad entrarci. Dentro c’è spazio solo per 4 persone che stanno molto strette, e poi quando vogliono uscire, devono strofinarsi alle altre persone, volenterose di riflettere e stare in silenzio davanti alla lapide.




Al mare a piedi

D’estate, quando addirittura gli interni delle chiese cominciano a prendere caldo dalle strade, si può cercare l’aiuto ad una vicina costa del Mar Adriatico. Marina di Ravenna è un altro dei piccoli paesi di mare ai quali è facile arrivare e soprattutto volentieri durante le giornate afose. Direttamente dal centro di Ravenna vanno gli autobus che ci porteranno a Marina ovvero in spiaggia.

Saliamo. Davanti a noi si siede una donna robusta con il figlio. Nella mano tiene una borsa e sulla spalla un’altra più grande. Piano piano, con ogni fermata l’autobus si riempie soprattutto di persone che evidentemente vanno al mare. Lo zaino di uno di loro dondola sulle sue spalle magre e facendo un suono di uno sguazzare d’acqua nella bottiglia. Quasi scivoliamo lungo una lunga via Trieste, guardo alla finestra e cado in un piacevole trance.

„Scendiamo”, sento all’improvviso. Un gruppo di giovani in costumi da bagno è sceso quasi saltando dall’autobus, e con loro la donna robusta con il figlio. Noi restiamo, indecisi. E’ già? Ci guardiamo, un po’ stancati dal sole. E’ stata la nostra prima gita alla costa di Ravenna, quindi solo quando ci siamo fermati alla prossima fermata, non tanto sicuri di aver preso una decisione giusta, scendiamo insieme alla folla. L’autobus incomincia la corsa, quasi come una cavallo arrabbiato, facendo volare la polvere delle strade. Solo quando essa cade, e i singoli edifici restano dietro alle nostre spalle, ci rendiamo conto che non precisamente qui abbiamo dovuto mettere i nostri piedi.

Ci sentiamo un po’ divertiti e un po’ strani e, una volta all’ombra ed una volta al sole, abbiamo deciso di farci una camminata fino alla Marina. Un piccolo errore è risultato una passeggiata di 6 km. Nell’aria si sentiva un fresco odore degli alberi, e dall’altra parte una timida brezza di mare. Mentre ci avvicinavamo alla nostra destinazione, la freschezza di una piccola foresta è stata sostituita dalle file di ristoranti, negozi e piccoli alberghi. Una volta arrivati alla Marina ci siamo nascosti in un bar con una spremuta di arancia fresca. Quanto Rimini sembra adeguarsi alle aspettative dei turisti, Marina di Ravenna non ti lascia meravigliato. Da una parte si estendono gli hotel a forma di quadrato, gli appartamenti in affitto e dall’altra i bar colorati che di notte si trasformano nelle discoteche. Un lungo molo divide la spiaggia dal porto pieno di barche e yacht come se fossero i cubi del gioco Tetris. Le pietre, grandi e piatte, sembrano un posto ideale per un attimo di riposo e per godersi del sole. Alla linea d’acqua le pietre sono coperte con delle piante marine scivolose che dondolano leggermente con le onde. Le spiagge su tutta la lunghezza sono decorate con dei castelli di sabbia con intorno un buon sistema irrigatorio. Solamente il porto si nasconde graziosamente, coperto con l’ombra del tramonto.






Curiosità e informazioni pratiche:

- Ravenna è una città situata nella regione dell’Emilia-Romagna,  circa 70 km da Bologna,

- la città è conosciuta soprattutto dei mosaici. Camminando attraverso il centro vale la pena notare le targhe stradali decorate con dei motivi colorati,

- Ravenna è una città-amica delle donne, di cosa ci ricordano i mosaici a forma rettangolare appese davanti ad alcuni ristoranti o davanti alle case private. Di cosa si tratta? L’iniziativa ed l’idea sono della Linea Rosa, associazione contro la violenza alle donne. Il progetto ha unito gli artisti della città che in gesto di solidarietà con le donne violentate, hanno creato quelle piccole opere d’arte. Chiunque volesse acquistare un mosaico, dovrebbe poi appenderlo davanti alla propria casa o davanti al locale gestito. In questo modo, tutta Ravenna protesta contro la violenza alle donne, e tutte le donne che visitano la città possono sentirsi uniche e come se avessero ricevuto in regalo una simbolica rosa,

- i monumenti che vale la pena visitare una volta arrivati a Ravenna, sono:

a. Mausoleo di Galla Placidia: il mausoleo fu costruito nella prima metà del V secolo per la figlia dell’imperatore Teodosio I. Attualmente fa parte del Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO,
b. Basilica di San Vitale, costruita nel 548 a forma ottagonale, insieme al mausoleo di Galla Placidia fa parte del Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. L’interno della chiesa è decorato con dei mosaici che rappresentano l’imperatore Giustiniano e con degli affreschi che rappresentano delle scene del Vecchio Testamento,
c. La tomba di Dante Alighieri vicino alla Basilica di San Francesco. La cappella fu costruita alla fine del XVIII secolo dal progetto dell’architetto Camillo Morigia sopra la tomba del poeta risalente al XIV.

*dove mangiare:

- Osteria dei Battibecchi in via della Tesoreria Vecchia. Nascosta un un angolo tranquillo, poco appariscente, dall’esterno non attira specialmente però vale la pena entrarci. I piatti sia regionali sia locali, buoni e freschi, da consigliare soprattutto il pesto di rucola. http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187806-d1458175-Reviews-Osteria_Dei_Battibecchi-Ravenna_Province_of_Ravenna_Emilia_Romagna.html





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