18 nov 2015

Pappagalli e case di pan di zenzero, ovvero i parchi di Barcellona



In mano non ho una mappa, cammino a volte indovinando le direzioni. Mi fermo un attimo di fronte ad un alto, vecchio palazzo riempito con le piante. I vasi sono appoggiati tutti in fila davanti alla porta, gli altri appesi sotto la finestra e gli altri ancora sopra di essa, ed i fusti verdi ondeggiano dolcemente, dondolate da un vento delicato e caldo. Se non fosse per questa flora timida, i vecchi muri sembrerebbero essere completamente abbandonati. Dietro di me , i bambini corrono, giocando a pallone, ed i loro genitori stanno seduti sulle panchine, coinvolti in una discussione appassionata. Accanto a me passa un gruppo di adolescenti che fissano lo schermo di un tablet e scoppiano dalle risate. Ho una sensazione che solo io ho notato questa molteplicità di vasi e l'ondeggiare dei fusti. E’ strano come a volte i nostri occhi si abituano così fortemente ad alcune immagini, rendendole perfino invisibili per noi.