18 nov 2015

Pappagalli e case di pan di zenzero, ovvero i parchi di Barcellona



In mano non ho una mappa, cammino a volte indovinando le direzioni. Mi fermo un attimo di fronte ad un alto, vecchio palazzo riempito con le piante. I vasi sono appoggiati tutti in fila davanti alla porta, gli altri appesi sotto la finestra e gli altri ancora sopra di essa, ed i fusti verdi ondeggiano dolcemente, dondolate da un vento delicato e caldo. Se non fosse per questa flora timida, i vecchi muri sembrerebbero essere completamente abbandonati. Dietro di me , i bambini corrono, giocando a pallone, ed i loro genitori stanno seduti sulle panchine, coinvolti in una discussione appassionata. Accanto a me passa un gruppo di adolescenti che fissano lo schermo di un tablet e scoppiano dalle risate. Ho una sensazione che solo io ho notato questa molteplicità di vasi e l'ondeggiare dei fusti. E’ strano come a volte i nostri occhi si abituano così fortemente ad alcune immagini, rendendole perfino invisibili per noi. 



Pappagalli e miraggi 

Il mio intuito mi porta nella direzione giusta. Proprio dietro l'angolo, emergono, come una beata oasi, le alte mura del Parc de la Ciutadella. Supero il lago, dove gli uomini remano coraggiosamente , portando le proprie donne in una piccola barca, e l'acqua sprizzata dalla fontana una volta scontratasi con il sole dà vita ad un piccolo arcobaleno sproporzionato.Fontana Cascada, dove l'acqua, non messa in moto, ha assunto un colore verde, si allunga e allarga comicamente, vista attraverso una grande bolla di sapone, che passa davanti ai miei occhi, seguita da una decina di altre, più piccole.Sia quelle piccole e grandi finiscono la vita in silenzio sotto le dita dei bambini riuniti attorno. 

Là, dove non c'è l'ombra né una sorgente d'acqua, all'orizzonte al livello d'erba si crea un miraggio nebuloso. Mi siedo sulle scale della Cascada e cado in una dolce, calorosa meditazione, un atteso dialogo silenzioso con il luogo che mi avvolge con dei raggi del sole. Dietro le spalle lascio un ritmo di salsa cubana battuto da una decina di piedi e mi lascio portar via dal gracchiare dei piccoli pappagalli verdi. Queste dolci, piccole creature volano in coppie, maliziosamente mettendosi in volo appena notano un obiettivo della macchina fotografica rivolto verso di essi. Si camuffano fra le foglie dure, pesanti e verdi degli alberi, all'ombra dei quali una freschezza piacevole porta il sollievo alla mia faccia, quando mi ci avvicino.I contorni delle persone sdraiate sul prato sembrano sciogliersi, quando le guardo attraverso un'aria sudata e ondeggiante. I parchi di Barcellona sono una lunga passerella sulla quale si presentano tutti quelli che vendono per strada dei larghi scialli colorati e dei gioielli fatti a mano. Accanto, fioriscono delle bancarelle di souvenir commerciali, spesso asimmetrici, che imitano lo stile di Gaudì. Nonostante il caldo, la folla si piega di fronte alle bancarelle e le persone, perseveranti nella propria decisione di un acquisto necessario, allungano le mani per prendere il loro souvenir con la gioia dipinta sui loro volti. 

Spensieratezza nel Parco de la Ciutadella



L'appello delle case di pan di zenzero

Visitare il Parco Guell è come fare una passeggiata attraverso la personalità di Gaudí. Una penetrazione delle sue sfere oscure e riflettenti, materializzate nella forma di archi e tunnel alti e storti, che danno un piacevole rifugio ed in cui potrebbe quasi risuonare il ritmo dei nostri passi.Dall'altra parte appare una colorata creatività ed una asimmetria ribelle, che si estende su una lunghezza di oltre 100 metri e guardando attraverso la quale possiamo vedere la linea dell'orizzonte a cui lo specchio del mare si incontra con il cielo. Guardando laggiù, vediamo le case di un dolce pan di zenzero che sembrano parlarci dei limiti inesistenti della creatività umana, dei limiti di cui dovremmo dimenticare se desideriamo creare le case di squama ed i tetti di glassa. La salamandra colorata che sta di guardia della fontana, pare essere rassegnatasi ma ancora non abituata alla presenza dei flash che la illuminano. Ci guarda stranamente e con attenzione, quasi accompagnandoci con lo sguardo. Una grande colonnata assomiglia ad un regno degli elfi ed i piccioni accovacciatisi nella profondità dei buchi nelle pareti, si girano con le spalle e, nascondendo le loro teste, si mettono a dormire. 

Colori...

...forme...

...aspetti..

...e tunnel del Parc Guell.


I parchi di Barcellona sono delle piccole sale da concerto a cielo aperto, dove suonano i musicisti di strada, e dietro l'angolo gli artisti-disegnatori, guardando con attenzione la gente, disegnano col carboncino i volti dei passanti. I parchi sono una mensa per gli uccelli, dove i piccioni, tubando amichevolmente, si affollano vicino alle persone che li gettano le briciole, ed i cani bevono con ingordigia l'acqua dalle mani dei loro padroni. Questi sono i posti dove l'odore dei fiori che sbocciano si mescola con l'odore di vernice appena messa sulla tela e con un'aria calda trasportata dai soffi di vento che fanno dondolare le foglie degli alberi.I parchi di Barcellona sono i posti dove una ritmica lingua spagnola si intreccia con una dura lingua tedesca, un italiano melodioso ed un inglese profondo. I parchi di Barcellona sono degli spazi di riflessione per le persone attente, dove una camminata diventa una gita dalla quale portiamo con noi uno scialle colorato ed un paio di orecchini asimmetrici perchè poi ogni tanto ci ricordino dell'appello delle case di pan di zenzero. 

I parchi di Barcellona sono le mense per gli uccelli,
le sale da concerto e le gallerie d'arte,

e soprattutto gli spazi per gli osservatori attenti.


Informazioni pratiche: 

- D'estate, gli amanti dei balli latinoamericani devono assolutamente andare al Parco de la Ciutadella, dove in cima alle scale della Fontana Cascada ogni domenica da mezzogiorno è possibile ballare la salsa cubana e bachata, 

- Parco della Ciutadella è uno dei più grandi (30 ettari) e dei più antichi a Barcellona .Il parco è un'opera dell'architetto Joseph Fontsere, cui alla realizzazione del suo lavoro (tra cui al progetto della Fontana Cascada) aiutava giovane, allora ancora studente di architettura, Antoni Gaudí. Nella parte meridionale del parco de la Ciutadella si trova anche uno zoo

- Al Park Guell è meglio andarci presto di mattina. Noi ci siamo andati da carrer de Buenos Aires, prendendo l'autobus 32, cui gentile autista ci ha chiamato, indicandoci la fermata alla quale dobbiamo scendere per arrivare al parco. Poi ci aspettava una breve salita lungo il carrer de Larrard che conduce fino all'ingresso del parco. I biglietti possiamo acquistarli online (link qui), risparmiando così il tempo, siccome i biglietti di solito vengono venduti per le ore successive (noi arrivati alle 13 abbiamo acquistato i biglietti per le ore 16).Nel frattempo, si può fare una passeggiata nella zona gratuita del parco e piacevolmente rilassarsi sulle panchine di pietra all'ombra degli alberi.Il biglietto d'entrata costa 7 euro; i bambini fino a 6 anni entrano gratis, mentre da 7 a 12 anni pagano 4,90 euro. Ulteriori informazioni potete trovarle sul sito ufficiale del parco http://www.parkguell.cat/en/.

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