14 giu 2016

Olimpia: lì, dove nacquero le olimpiadi



Le colonne spuntavano dal terreno. Davvero. La parte superiore di una colonna spuntava dal terreno, come se fosse un altro dei piccoli pali di legno conficcati accanto che separano il reperto dal sentiero. Ed il sentiero non era altro che un'erba polverosa, piegata, sottoposta al peso dei piedi umani. Un'erba che nonostante la polvere grigia e la sabbia del terreno che la coprivano, illuminata dai raggi del sole sempre risplendeva con il proprio bel color verde. 


Le colonne spuntavano dal terreno. Accanto ad esse stavano appoggiati i frammenti dei muri di pietra e dei pilastri spezzati in enormi, pesanti blocchi. Sul lato opposto degli scavi si svolgevano i lavori archeologici, e le persone nascoste sotto un grande ombrello discutevano, sbattendo con la penna ad un quaderno, e i loro volti abbronzati erano sporcati di polvere e di sabbia ugualmente come l'erba. Camminavamo così lentamente, trascinando i piedi sul terreno sabbioso e guardavamo posti all'altezza delle nostre ginocchia i frammenti degli edifici ritrovati sotto la polvere dei secoli, ammirando i quali una volta i greci dovevano sollevare le loro teste verso il cielo.


La colonna che spunta dal terreno ....

.... secoli fa stava eretta molto più in alto.


Gli atleti, gli artisti e gli dei 


Dalla grande palestra, nella quale secoli fa gli altleti si preparavano alle olimpiadi, sono rimasti solo i frammenti delle pareti e delle colonne, formando una stanza rettangolare. Nelle vicinanze, all'ombra degli alberi d'oliva e dei platani, è nascosta la bottega di uno dei più eccezionali scultori dell'antica Grecia, Fidia. Proprio lì l'artista realizzò la famosa statua di Zeus di Olimpia, che una volta collocato nel tempio del dio, suscitava l'ammirazione negli antichi greci. Ora, dalla bottega sono rimaste tre pareti e distrutte colonne decorate, le quali il tempo ha reso ancora più affascinanti. Alla bottega soffia una brezza piacevole del vento, raffreddando leggermente il calore dell'aria.Le cicale nascoste fra i cespugli cantano ferocemente, raccontando la storia del luogo e delle costruzioni ritrovate tra le macerie. Da Fidia mi sento particolarmente bene, ed è per questo mi ci fermo un attimo più lungo. Mi siedo delicatamente accanto ad una delle arcate. Dopo un po', accanto a me, senza far nessun rumore, si siede una coppia inglese. Discutono tra di loro a bassa voce, come se avessero paura che i resti dei muri potessero portar via con l'eco le loro parole. Dopo di ciò, similmente a me, guardano gli archi decorati e cadono in una meditazione silenziosa in compagnia delle cicale. 

Il caldo si addensa e sembra appiccicarsi ai nostri corpi mentre passiamo sotto un arco di pietra, l'unica rimanenza dell'antico tunnel che porta allo stadio. Lì, a cielo aperto, dove è rimasta la linea di partenza costruita del marmo, il sole splende ancora più fortemente e sembra di bruciare ogni milimetro scoperto del nostro corpo. Corriamo fino alla fine della pista, l'aria rimane ferma e solamente la polvere di sabbia mossa dai nostri movimenti si alza e cade pigramente, sporcando i nostri piedi e attaccandosi ai nostri polpacci.


All'entrata della palestra


La bottega di Fidia.

Stadio antico


Le grandi colonne dei templi di Era e Zeus sembrano essere composte dalle rotonde fette di roccia rivolte verso il cielo. E proprio il cielo oggi svolge il ruolo di un unico tetto per tutti i templi e gli edifici ritrovati ad Olimpia, e le statue colossali che secoli fa li ornavano sembrano quasi irreali. Guardo con la nostalgia i gradini che portano al tempio di Zeus. "E' vietato", uno dei dipendenti che badano sui monumenti si avvicina a me, facendomi capire con il dito alzato che è impossibile avvicinarsi al tempio.Sono d'accordo e capisco, sarebbe un peccato se dei piedi curiosi potessero danneggiare quei grandi edifici che sono sopravvissuti dopo millenni di invasioni, distruzioni e terremoti. 

All'ombra degli alberi si riuniscono diversi gruppi di visitatori. Si mettono a una distanza di mezzo metro tra di loro e solo sorridono, sventagliandosi i volti. Fa caldo, fa caldo. Dall'ombra, gli antichi monumenti sembrano essere gli alberi secolari - seccati dal sole e incurvati dal tempo che passa. E non si sa esattamente se il periodo d'oro per essi fu quello che finì insieme all'antica Olimpia, o forse questo a qui assistiamo ora. 

Il tempio di Era



Informazioni pratiche e curiosità: 

- Olimpia è una città situata sul Peloponneso, nella regione di Elida. Proprio lì nell'anno 776 a.C. si svolsero i primi giochi olimpici,

- con il rilascio nel quarto secolo dai romani il divieto dell'organizzazione delle olimpiadi, iniziò il crollo della città, che nei secoli successivi fu distrutta e derubata dagli invasori, e poi il terremoto distrusse completamente Olimpia e la città fu dimenticata,

- sito archeologico di Olimpia, dove dal 1829 si svolgono i lavori archeologici, è uno dei più importanti in Grecia e fa parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO

- nella città antica, si possono ammirare, tra l'altro: bottega di Fidia, balneo, antica palestra, templi di Era e Zeus, antico stadio olimpico e targhe commemorative, su cui venivano scritti i nomi dei vincitori e dei grandi disonorati ovvero coloro che imbrogliavano durante le competizioni,

- durante le competizioni gli atleti competevano nudi, e lasciavano il proprio abito nelle buche appositamente preparate nelle pareti del tunnel che porta allo stadio,

- vicino agli scavi c'è anche un museo archeologico, dove si possono ammirare, tra l'altro, la statua di Nike realizzata da Peonio di Mende ed anche la statua di Hermes con Dioniso fatta da Prassitele, 

- nel tempio di Zeus si trovava la statua gigante del dio (statua di Zeus Olimpio) realizzata dallo scultore Fidia e considerato una delle 7 meraviglie del mondo. Si dice che davanti alla statua si trovasse un bacino pieno d'olio d'oliva, il quale illuminato dal sole, doveva gettare una luce dorata sul volto del dio, suscitando in questo modo nei greci l'ammirazione ed il rispetto per Zeus. 

Olimpia fu uno dei più importanti luoghi di culto di Zeus. Fu costruita intorno all'Altis, bosco sacro degli alberi d'oliva dove si trovava il tempio del dio.
Il piano della città antica

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